La nazione sudafricana non esiste

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Dec 01, 2023

La nazione sudafricana non esiste

At the southernmost tip of the African continent there is a country known as

All'estremità meridionale del continente africano si trova un paese conosciuto come Sud Africa. Delimitata dagli oceani Atlantico e Indiano, si estende dal Kalahari a nord fino alle terre vinicole del Capo a sud, e dalle spiagge subtropicali del KwaZulu-Natal alle zone più selvagge del Limpopo. È vasto e bello ed esiste.

Ma il Sud Africa non si riferisce esclusivamente al paese conosciuto con quel nome. A volte è anche usato per riferirsi a una nazione; la nazione dei sudafricani. Ma cos’è una nazione? Benedict Anderson, nel suo libro Imagined Communities del 1983, afferma che una nazione è una "comunità politica immaginata". Si immagina perché i membri anche della nazione più piccola non conosceranno mai, né incontreranno, la maggior parte dei loro compagni membri.

In questo senso è ovvio, e del tutto banale, affermare che la nazione sudafricana non esiste. Nessuna nazione esiste nella maniera corporea di una sedia. Ma è proprio questo il problema: anche se accettassimo entità immaginarie nella nostra ontologia, non esisterebbe comunque alcuna cosa come la nazione sudafricana.

Perché la nazione, secondo Anderson, "è sempre concepita come un cameratismo profondo e orizzontale". E, sebbene possa esserci un profondo cameratismo all’interno dei confini del Sud Africa, solo raramente è sulla base di una nazionalità comune condivisa. Nella maggior parte dei casi si tratta di comunità più insulari che, a differenza del Sud Africa, costituiscono delle nazioni.

Consideriamo gli afrikaner. Alcuni di loro cantano ancora il vecchio inno nazionale, Die Stem, il 16 dicembre di ogni anno al Monumento Voortrekker. Oppure amaXhosa, amaZulu, abaThembu, vhaVenda, amaNdebele, amaMpondo e Bapedi, che hanno tutti i propri re. O i bianchi di lingua inglese, molti dei quali hanno un piede in un paese straniero.

Queste non sono variazioni culturali tipiche. Ognuna di queste pratiche contraddice, a suo modo, la nozione stessa di un’unica nazione sudafricana. Non si può cantare un inno che ricorda un tempo nostalgico in cui i vostri concittadini non erano cittadini, e che è nostalgico proprio perché i vostri concittadini non erano cittadini, senza con ciò respingere la pretesa di un’unica nazione sudafricana. Né si può accettare l’autorità di un re che governa su di voi ma non sui vostri concittadini, senza con ciò respingere tale affermazione. Né si può sinceramente affermare di essere sudafricani se si proteggono le proprie scommesse nel caso in cui tale affermazione si rivelasse scomoda.

Collettivamente, coloro che fanno queste cose comprendono la maggior parte delle persone che altrimenti sarebbero sudafricane. Non esiste un cameratismo profondo e orizzontale tra loro, quindi non esiste una nazione sudafricana.

Forse la definizione di Anderson è tale da adattarsi in modo univoco a questa conclusione. Consideriamo quindi un'altra definizione, sostenuta da Kwame Anthony Appiah nel suo libro del 2018 The Lies that Bind: "Una nazione è un gruppo di persone che pensano a se stessi come se condividono antenati e si preoccupano anche del fatto di avere quei presunti antenati in comune".

Ma i sudafricani non ritengono di condividere alcuna discendenza comune, immaginaria o meno. Né, come mostrano gli esempi sopra riportati, si preoccupano abbastanza da voler agire insieme come un unico popolo. Ci sono diverse nazioni all'interno dei confini del paese del Sud Africa, ma non esiste un'unica nazione sudafricana.

È vero che, a volte, accadrà qualcosa di così catastroficamente stimolante che, per un brevissimo lampo di tempo, le persone inizieranno a considerarsi innanzitutto sudafricane. Più recentemente, ciò è accaduto quando gli Springboks hanno vinto la Coppa del mondo di rugby. Un momento di unità non fa una nazione.

Chiamarla la “nazione arcobaleno”, per questo motivo, è una descrizione appropriata: gli arcobaleni, dopo tutto, sono illusioni transitorie. Anche il motto dello Stato sudafricano, che in superficie è un’allegra affermazione dell’illusione dell’arcobaleno, tradisce questa realtà: “Unità nella diversità”, che è, ovviamente, una contraddizione in termini. Non c’è unità da trovare nella diversità; solo diversità. Per essere sudafricano bisogna accettare come vera questa contraddizione.